Chi l’ha detto che per amare il vino bisogna anche amare gli zuccheri? Per chi segue una dieta, o semplicemente vuole tenere a bada la glicemia, scegliere il vino giusto è una forma di cura di sé.
Ma niente panico: non serve rinunciare al piacere, basta saper scegliere.
Partiamo da un fatto semplice: il vino contiene zuccheri, ma non tutti i vini ne hanno la stessa quantità.


I vini secchi, ad esempio, sono la scelta ideale: fermentazione completa, zuccheri residui quasi inesistenti, gusto pulito e deciso.
Un bianco secco come un Verdicchio, un Greco di Tufo o un Fiano, ma anche un rosso elegante come un Nebbiolo o un Chianti Classico, sono ottimi compagni per chi vuole brindare senza esagerare.


Da evitare?
I vini dolci, i passiti, i vini liquorosi, magari buonissimi, ma spesso carichi di zuccheri residui che fanno impennare l’apporto calorico.
E anche i vini frizzanti industriali, troppo spesso ritoccati per “piacere a tutti”, possono nascondere insidie zuccherine.
Un piccolo trucco per orientarsi: se in etichetta leggete “zuccheri residui < 4 g/l”, siete su una strada virtuosa.
Se poi il vino è naturale, biologico o biodinamico, tanto meglio: meno interventi, più trasparenza, più rispetto per il corpo e l’ambiente.

Insomma, non serve bandire il vino dalla dieta: basta scegliere quello giusto. Secco, sincero, ben fatto, perché il vero vino non copre, non addolcisce, non finge, si fa amare per quello che è , proprio come chi lo beve.
Angelo Infurna