C’è un momento in cui la cucina di strada incontra l’eleganza del vino da meditazione.
Ed è magia.
Siamo in Sicilia, dove il profumo delle arancine appena fritte danza nell’aria e incontra il respiro avvolgente di un bicchiere di Marsala Superiore.

Le protagoniste di oggi sono le arancine, dorate e fragranti, ognuna racchiusa in un guscio croccante che custodisce segreti di riso, ragù, piselli, mozzarella filante o chissà quale altra delizia isolana.
Davanti a loro, immaginiamo una bottiglia di Marsala Superiore Soleluna, vino liquoroso che sprigiona note di frutta secca, caramello e spezie dolci, come un bacio dato con lentezza al tramonto.

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Questo abbinamento non è convenzionale, e proprio per questo è irresistibile: la grassezza delle arancine trova equilibrio nella struttura del Marsala, che con la sua dolcezza matura e la vena alcolica elegante pulisce il palato, preparando il morso successivo.
Uno, due, tre… e il gioco della seduzione gastronomica è fatto.


Serviti in un vassoio semplice, con due calici vuoti pronti a riempirsi di promesse, questi due protagonisti raccontano una storia che profuma di Sud, di convivialità, di piccoli piaceri che non chiedono permesso.





Perché a volte, per sentirsi re e regine, basta poco: una buona arancina, un grande vino e qualcuno con cui condividerli.
Angelo Infurna