C’è chi apre una bottiglia e ne fa fuori metà prima di servire il primo, poi c’è chi degusta.
La differenza? Non è solo nella quantità, ma nell’intenzione.

Degustare è un’arte lenta e consapevole, si tratta di assaporare, non trangugiare.
È ascoltare ciò che il vino ha da raccontare, senza fretta.
E quando si impara a farlo, anche un solo calice al giorno può diventare un rituale di benessere.

Bere poco e bene è una filosofia.
Significa scegliere con cura il vino, magari prediligendo piccole produzioni, artigiani del gusto, vini che parlano di territorio.
Significa anche trovare il momento giusto, il contesto giusto, la compagnia giusta o da soli scegliendo ad esempio un vino da meditazione.
Non si tratta di rinunce, ma di eleganza di misura, di piacere raffinato.
Degustare non è proibizione, è libertà.
È saper dire “basta così” con il sorriso sulle labbra, il palato soddisfatto e la mente leggera.
In un mondo dove si corre sempre, dove il bicchiere si svuota spesso per noia o abitudine, riscoprire il valore di un sorso lento è quasi un atto rivoluzionario.
E profondamente sensuale.


Perché sì, anche un solo calice , se scelto bene e se vissuto bene, può fare la differenza.
Angelo Infurna